13 spunti preziosi per trovare idee e ispirazioni

Vi ho parlato dell’importanza dell’archivio per raccogliere note ed ispirazioni. Oggi vi racconto di un’altra buona abitudine per “aguzzare” la creatività, che consiste nell’avere uno sgabello delle letture casuali. Si può trattare di un comodino, un ripiano o una cesta, sistemata in un punto della casa in cui vi soffermate un po’. Che sia in camera da letto, accanto alla vostra poltrona preferita o bagno, poco importa, conta che sia uno spazio dove normalmente riuscite a stare senza il cellulare, in pace e totalmente disconnessi.
Su questo sgabello, vi consiglio di tenere quelle letture per le quali, già sapete, non trovereste mai il tempo. Se non ne avessi scoperto l’utilità, oggi forse le definirei di “secondo ordine”, ma proprio perché ho imparato il loro potere, mi piace considerarle, appunto, come materiali da sbocconcellare. In generale, sono letture che non portereste con voi sul tram, né al lavoro e non sono nemmeno quel saggio da leggere con estrema concentrazione o il romanzo che divorate prima di spegnere la luce.
Sono i libri che ci hanno regalato, gli inserti, i fumetti presi in prestito.
Ma sono anche gli house horgan, i vecchi magazine, i diari. Ognuno può creare la propria pila in base alle curiosità e agli interessi che ha. Di seguito trovate un elenco delle tipologie di materiali che io ho sempre sul mio sgabello. Potete partire da qualcuno di questi spunti per costruire la vostra.
- Un piccolo volume dell’Enciclopedia. Sono partita dalla lettera A e trovo meraviglioso scoprire parole, fatti e persone di cui non avrei mai sentito parlare altrimenti. Apro una pagina a caso e leggo qualche etimo. Spesso mi rendo conto che anche le parole che conosco hanno ulteriori significati per me del tutto nuovi. Inoltre è un esercizio di grande utilità per fare naming. Ad esempio, ho proposto a un’amica l’uso della parola Armilla come nome per una collezione di gioielli antichi.
- Gli inserti dei quotidiani. Siccome non riesco mai a leggerli ma trovo che alcuni siano assolutamente ben fatti, li tengo sul mio sgabello. I miei preferiti, sono Cook, ViviMilano e Sette del Corriere della Sera, La Lettura e Robinson di Repubblica. Qualche volta mi è capitato di spulciare anche SportWeek e lo adoro quando si sofferma sulle campionesse. In genere sono degli ottimi materiali che uniscono cultura e attualità.
- Qualche numero di stampa estera. Adoro lo stile di Entrepreneur, ma ho un debole anche per la stampa francese che trovo sempre bellissima in termini di qualità dell’immagine e della grafica. I magazine di Mindfullness e creatività pura, così come quelli di Lifestyle normalmente li leggo da cima a fondo, ma tengo sempre sullo sgabello qualche femminile.
- I fumetti. Ho sempre amato molto il mondo dei fumetti e anche se negli anni ho perso l’abitudine di leggerli come il pane, mi resta il piacere di sbocconcellare qualche bella tavola. In genere sul mio sgabello tengo Linus e un numero di Topolino, oppure un vecchio manga (ho acquistato Pollon da poco e mi piace sempre moltissimo). Trovo che quello del fumetto sia uno storytelling molto prezioso per ricordarci quanto sia importante il dialogo testo/immagine, per lavorare con le onomatopee e per alimentare il senso of humor.
- I libri e i magazine per bambini. Io adoro letteralmente gli albi illustrati e credo che nessun adulto dovrebbe smettere di leggerli. Non solo infatti sono splendidi da sfogliare, ma sono anche esempi affascinanti di semplicità e chiarezza. In questo momento sul mio sgabello ho Che bella parola!, un albo illustrato che racconta e “mostra” le parole intraducibili da tutto il mondo.
- Libri di creativi e di creatività. Da Gianni Rodari che è uno dei miei fari a Bruno Munari fino a Austin Kleon e Keri Smith: lo sguardo sul mondo che hanno i creativi è qualcosa che mi riempie il cuore e che mi ispira ogni volta. Per lo stesso motivo leggo chi parla di creatività in un modo che mi piace come Anna Maria Testa (con la quale una volta ho fatto anche una bella chiacchierata) ed Elisabeth Gilbert.
- Grandi classici e libri regalati. Di solito prendo in prestito i grandi classici in biblioteca. Leggo o rileggo quei libri dei quali temo di aver perso il senso quando il solo scopo era quello di prenderci un voto su. Così, ho riletto a piccoli bocconi i Malavoglia e ora sono sul Poema di Gilgamesh. Allo stesso modo, leggo saltando le pagine i libri che mi regalano, che mi incuriosiscono o che trovo nelle casette dei libri in città. Perché lo faccio? Per apprendere nuovi stili narrativi.
- I libri di scuola. Negli anni mi è capitato di scoprirmi poco ferrata su alcuni aspetti legati a temi che erano probabilmente oggetto di studio delle scuole medie, anni nei quali si iniziano a fare tante cose, molto velocemente, e che poi si rischia non riprendere più perché, ad esempio, si sceglie un certo tipo di liceo. Io ho ricomprato tutti, proprio tutti i libri di scuola del triennio delle medie inferiori e, uno alla volta, finiscono sul mio sgabello. Adesso sono con gioia sul volume di storia della musica e ho reimparato un sacco di cose! Se avete dei figli, l’esperimento è più facile, ma se anche i libri non girano per casa, fatevi questo regalo e cercateli anche usati.
- I vecchi (e i vecchissimi magazine). Se c’è una cosa che amo è andare nei mercatini in cerca di riviste dei primi anni del ‘900. Nel tempo ho collezionato numeri bellissimi di Grazia, Le journal des femmes, Modes et Travaux. Con le loro inserzioni pubblicitarie, l’utilizzo di font elegantissimi e delle illustrazioni, sono dei materiali “saporitissimi” per chiunque faccia il mestiere di raccontare storie.
- I cataloghi, gli house organ e i volantini. Questi li sfoglio per interesse personale e professionale sul mondo del brand publishing ma alcuni sono comunque delle belle letture o degli oggetti con una loro personalità, come quelli di Lush che cerco in ogni dove.
- Una cartella stampa. Di solito è quella di una mostra. Mi piace il lavoro degli uffici stampa e adoro l’idea di guardare su carta patinata qualche bella foto d’arte.
- I libri how-to. Non nascondo che ho un debole per i i libri che vogliono insegnarci qualcosa e i miei preferiti sono quelli che hanno a che fare con le piccole azioni eco friendly da apportare al nostro quotidiano. Di conseguenza, sul famoso sgabello c’è sempre qualche bel volume di Terre di Mezzo, gli opuscoli di Altroconsumo o di Arianna Editrice. In questo momento mi sono tuffata in Dormire nudi è verde, diario di una giovane blogger che ha raccolto la sfida di apportare ogni giorno un piccolo cambiamento alla sua vita in direzione di uno stile più green.
- Poesie, frasi, parole dei saggi, haiku. A volte leggo anche solo qualche verso e mi sento subito ispirata.
Naturalmente, il mio sgabello è dotato di un taccuino e di una penna per appuntare idee, spunti e ispirazioni che nascono da questo libero sbocconcellare e vi consiglio vivamente di avere il vostro. Ne nasceranno idee, post, copy e microtesti di cui andrete orgogliosi.
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