
Business Writing o Copywriting?
Dal giornalismo editoriale a quello pensato i brand (brand journalism), dal copywriting alla scrittura in rima, dal blogging alla narrazione vera e propria. Tutti settori nei quali ho messo alla prova la mia scrittura creativa. In questo blog condividerò con voi progetti e riflessioni in questo ambito, mettendo a disposizione la mia esperienza e i miei consigli per ottenere il massimo da ciò che si scrive ogni giorno.
Che si utilizzi la scrittura per vendere o comunicare, che si voglia progettare un blog, un magazine o fare del buon e-mail marketing, troverete qui i miei consigli e le tecniche che mi hanno permesso di creare i miei progetti migliori e di avviare proficue collaborazioni partendo dall’invio di una mail chiara ma capace di comunicare il giusto entusiasmo. Non si tratta, chiaramente di regole infallibili, ma solo di ciò che ha funzionato per me.
Vorrei cominciare con il fare una distinzione tra Business Writing e Copywriting.
Quando si parla di scrivere per vendere, spesso il termine Copywriting viene abusato.
Come insegna Wikipedia:
Il copywriting è l’atto o l’occupazione della scrittura di testo a fini pubblicitari o di altre forme di marketing. Il prodotto, chiamato copia, è un contenuto scritto che ha lo scopo di aumentare la consapevolezza del marchio e alla fine convincere una persona o un gruppo a intraprendere una determinata azione”. Non c’è dubbio, quindi, che si tratti di una “scrittura per vendere“.
Si tratta di un lavoro che implica capacità creative ma anche di marketing e che, a mio parere, sottintende che si sta lavorando su un messaggio che ha un bacino di utenza molto ampio.
Direi che il copywriting è una scrittura per la massa (vale quindi per un testo pubblicitario, per quello che accompagna un contenuto sui social, per l’articolo su un blog, per la newsletter). Anche se lo pensiamo per un dato target, il target è un pubblico selezionato, non è un singolo. Lo sforzo quindi è proprio scrivere qualcosa che vada bene per “tutto quel pubblico”.
Ma posso scrivere per vendere anche ad un singolo. Lo faccio quando scrivo un curriculum, ma lo faccio anche quando scrivo una InMail su LinkedIn, quando invio una presentazione alla data azienda e così via.
Questo non è copywriting ma business writing. Qui lo sforzo è scrivere qualcosa che vada bene per quella singola persona che probabilmente sarà l’unica che leggerà il mio messaggio o comunque l’unica che mi interessa convincere.
Possiamo concludere, quindi, che il Copywriting è una parte del Business Writing che comprende saper scrivere tutto ciò che riguarda il proprio business, semplicemente perché ogni parola scritta entra nel processo di vendita.
Se scrivo molto bene un blogpost ma le risposte ai commenti dei singoli utenti sono trascurate, l’engagement prima o poi scenderà. Se i canali di un’azienda sono super accurati ma l’account o il venditore scrive delle mail deboli ai singoli contatti, le risposte saranno altrettanto deboli. Se il cliente è arrivato alla fine del funnel, ma nel chiedere un’informazione ha ricevuto una mail vaga, il cliente probabilmente non concluderà il suo acquisto. Se si riceve una richiesta di rimborso e la risposta è automatica o addirittura aggressiva, quel cliente non comprerà mai più nulla presso di noi.
Va da sé: la prima regola del Business Writing è la pazienza.
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