
I segreti per una scrittura che crea engagement
Che si tratti di una pagina Facebook, della descrizione su LinkedIn della propria attività o della scrittura dell’About us del sito, si comincia sempre da una definizione. Chi siamo? E, soprattutto, come raccontarlo al nostro pubblico in modo che sia chiaro ma che al tempo stesso ci distingua?
Se sei alle prese con un About us, puoi cominciare da un semplice esercizio di che consiste nel metterti nei panni di chi dovrebbe leggere di te. Questo perché si corre spesso il rischio di raccontarsi o raccontare della propria professione in termini ideali, di desideri o di aspirazioni, lasciando gli utenti confusi o, peggio, annoiandoli.
Domandati invece:
- Se questa descrizione di me stesso o della mia azienda la stesse facendo qualcun altro al mio posto, un dipendente, un cliente, un partner in affari, come la descriverebbe? In pratica, domandati se quello che scrivi di te è coerente con la percezione che hanno gli altri.
- Racconta prima di tutto i tuoi progetti e solo in un secondo momento soffermati sulle prospettive e gli obiettivi futuri. Capita molto spesso, infatti, di leggere descrizioni che dicono poco del loro stato effettivo (cosa fai in concreto? con quali strumenti e per chi?). Nel raccontare cosa fai cerca di essere chiaro e sintetico, rimandando i dettagli a una fase successiva.
- Soprattutto sui social network si rischia di parlare molto del proprio privato. Fallo solo se è veramente importante ai fini della tua attività e, soprattutto, se davvero interessa al tuo pubblico.
Una volta fatta questa prima parte del lavoro che richiede coerenza e sincerità, arriva il secondo step per il quale ti è invece richiesto di essere creativo: trova un tuo stile.
Trovare uno stile significa essere riconoscibili, fare in modo che chi legge un paragrafo, un post o una tua newsletter li riconduca immediatamente a te.
Qui entra in gioco la tua capacità di storytelling, ovvero di “raccontare storie” e, prima ancora, la tua storia.
Molti credono che ciò che conta sia la storia in se stessa, cioè, nel caso di una biografia, avere avuto una vita entusiasmante. Ma la trama non ha nulla a che fare con lo stile narrativo. Si può raccontare in maniera monotona la biografia di un artista ed entusiasmare milioni di persone con uno storytelling vivido ed accurato raccontando qualcosa di estremamente ordinario.
Ma, allora, come scrivere il miglior racconto di se stessi?
Di nuovo entra in gioco la lettura. Domandati: perché leggo? In genere le risposte sono due:
- Per identificarmi
- Per ispirarmi
Se vuoi quindi che ti legga si appassioni alla tua storia, fa in modo che si identifichi. Un buon storyteller non costruirà mai un personaggio “speciale” o un eroe, ma preferirà partire dai propri limiti per poi arrivare a spiegare come li ha superati. Soprattutto, scriverà facendo intendere che la sua storia è assolutamente replicabile da chiunque altro.
Per ispirare, infine, occorre sapere evocare. Creare immagini attraverso la parola scritta è qualcosa di estremamente importante e potente. Se quando parli di una tua esperienza riesci ad evocare un ricordo, un paesaggio, un’emozione, farai sì che le tue parole non saranno più dei segni astratti ma delle scene di vita vissuta che ti accomunano a chi ti legge, conquistandolo.
A meno che tu non sia particolarmente dotato nell’arte della scrittura e quindi questo secondo passaggio ti venga naturale anche senza averci mai provato, in genere scrivere in maniera “immaginifica” richiede esercizio e comporta di “uscire dalla scatola” e provare a guardare la propria realtà in modo nuovo.
Trovare uno stile, infatti, non vuol dire semplicemente scrivere un buon pezzo, ma trovare un tono, un registro e un “sapore” da poter replicare in ogni cosa che scriviamo.
Nei prossimi post condividerò le mie tecniche per allenarsi a trovare il proprio stile di scrittura, le letture giuste (a mio avviso), gli esercizi di creatività che ho applicato io per prima e degli esempi di stili di scrittura che trovo particolarmente ben riusciti.
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